"Pretende il sacerdote don rocco maria minneci con petizione avanzata nel tribunale della Gran Camera Civile di non essere i naturali della terra di Motta Di Affermò di cui n'é il Barone il Principe di Torremuzza Don Gabriele Lancillotto Castello tenuti a macinare le olive né i trappeti del proprio barone, che anzi di restare in loro arbitrio di poter macinare ove più piacere loro."