"[...] E poicché non solo Messina, ma altre Università del Regno Bramano aiuto, e sollievo mi cade qui in acconcio, il rammemorare a così ragguardevole adunanza, fornita di molto senno e prudenza le istanze di uno de' Bracci, che dolente d'essere più degli altri gravato nella ripartizione de' pubblici pesi nell'ultimo General Parlamento domandò la nuova numerazione delle anime, e l'estimo de' beni per equilibrarne i pesi della quale proposta, sebbene avessero dissentito gli altri due Bracci, tuttavolta il Re Nostro Signore riguardando con occhio di Padre le angustie del primo, ne accolse benignamente le suppliche, rivolgendo tutte le sue cure a cercare i mezzi più pronti, e i più efficaci e meno dispendiosi, onde sia possibile il ripartire con uguaglianza i pubblici pesi.
Secondando dunque le giuste, e provvide intenzioni della Maestà Sua ordinate al comune bene delle Università e degli ordini tutti, ed in particolare dell'infima classe, la quale se resterà oppressa, ne seguirà che verrà a languire e perire anche la più nobile e doviziosa, porto ferma opinione, che il General Parlamento, e specialmente i due Bracci, che dissentirono, accasi di virtuosa gara fra loro l'ingegneranno, di escogitare il modo, come condurre ad effetto un disegno, ed un'opera tanto salutare della quale procede la eguale distribuzione di tutti i pubblici pesi. Per la qual cosa non solo accoglierà la Maestà Sua con singolare compiacenza gli atti di rispetto di ossequio e di fedeltà che avrà ciascheduno Braccio palesati nel confermare, e prorogare con prontezza, ed ilarità gli additati donativi, ma avrà particolare riguardo, ed userà le maggiori beneficenze verso quei due Bracci i quali non migliore avvedimento calcolando il loro privato interesse, avranno procurato di sollevare le Università tutte del Regno, e singolarmente quella infima classe, che incessantemente travaglia, per li ricchi, e che altro non ritrae dal suo giornaliero sudore, che un miserabile sostentamente per se, e per la sua famiglia. Il Principe di Caramanico."
Secondando dunque le giuste, e provvide intenzioni della Maestà Sua ordinate al comune bene delle Università e degli ordini tutti, ed in particolare dell'infima classe, la quale se resterà oppressa, ne seguirà che verrà a languire e perire anche la più nobile e doviziosa, porto ferma opinione, che il General Parlamento, e specialmente i due Bracci, che dissentirono, accasi di virtuosa gara fra loro l'ingegneranno, di escogitare il modo, come condurre ad effetto un disegno, ed un'opera tanto salutare della quale procede la eguale distribuzione di tutti i pubblici pesi. Per la qual cosa non solo accoglierà la Maestà Sua con singolare compiacenza gli atti di rispetto di ossequio e di fedeltà che avrà ciascheduno Braccio palesati nel confermare, e prorogare con prontezza, ed ilarità gli additati donativi, ma avrà particolare riguardo, ed userà le maggiori beneficenze verso quei due Bracci i quali non migliore avvedimento calcolando il loro privato interesse, avranno procurato di sollevare le Università tutte del Regno, e singolarmente quella infima classe, che incessantemente travaglia, per li ricchi, e che altro non ritrae dal suo giornaliero sudore, che un miserabile sostentamente per se, e per la sua famiglia. Il Principe di Caramanico."